
In centinaia fuggono dalla città dell’Ucraina orientale. Kiev: “negoziati dopo rafforzamento sul territorio”. Guterres: “mettere fine a violenza”
Papa Francesco starebbe pensando di recarsi in Ucraina. «Vorrei andare in Ucraina ma devo aspettare il momento opportuno» – ha detto a un bambino ucraino che gliel’ha chiesto questa mattina durante un incontro nel Cortile di San Damaso, aggiungendo che prossimamente incontrerà autorità ucraine per vedere se questo sarà possibile.
Kiev vuole rafforzare le sue posizioni sul terreno di guerra prima di riprendere i negoziati con Mosca. Ad affermarlo è il negoziatore ucraino David Arakhamia, citato dal Guardian. «Le nostre forze armate sono pronte a usare le nuove armi (inviate dai Paesi occidentali, n.d.a), e poi penso che potremo iniziare un nuovo ciclo di colloqui da una posizione rafforzata» – ha aggiunto alla televisione nazionale.
Idirigenti statunitensi, europei e britannici si starebbero incontrando da settimane per valutare un possibile accordo per il cessate il fuoco in Ucraina. Lo rivela la Cnn, citando fonti informate. Nonostante gli Stati Uniti abbiano più volte sottolineato la necessità di non decidere “nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina”, agli incontri non avrebbero partecipato funzionari di Kiev. Sul tavolo dei lavori ci sarebbe stato anche il noto piano di pace proposto dall’Italia: questo prevede che Kiev si impegni alla neutralità rispetto alla Nato, in cambio di alcune garanzie di sicurezza, e negoziati tra Ucraina e Russia sul futuro della Crimea e del Donbass.
A tal proposito, l’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas Greenfield ha dichiarato che la proposta italiana è “una delle iniziative che certamente vorremmo portasse alla conclusione di questa orribile guerra“. Come riporta ancora la Cnn, gli Usa non starebbero sostenendo il piano italiano e non sarebbero ancora decisi su quale cornice considerare appropriata per incentivare un dialogo tra Kiev e Mosca.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, intanto, ribadisce la necessità di mettere la parola fine alle violenze in Ucraina: «rinnovo il mio appello per l’immediata cessazione della violenza, per l’accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali – si legge in una nota. – La guerra ha provocato violazioni inaccettabili dei diritti umani e sta infiammando una crisi globale che riguarda cibo, energia e finanza e che sta colpendo sempre di più persone, Paesi ed economie vulnerabili».
Mosca starebbe progettando una nuova offensiva contro la città strategica di Sloviansk, nell’Ucraina orientale. Ad affermarlo è lo Stato maggiore ucraino sostenendo che l’esercito russo starebbe schierando decine di gruppi tattici nella zona.
Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, sostiene che la guerra in Ucraina “potrebbe trascinarsi per altri due o 6 mesi”. Come ha affermato in un’intervista a Meduza, tra i fattori che potrebbero influenzare il decorso del conflitto ci sono il volume delle scorte di armamenti. Per Podolyak, inoltre, le concessioni territoriali alla Russia non porranno fine al conflitto.
I bombardamenti russi hanno colpito la storica chiesa di Tutti i Santi della Lavra di Svyatohirsk, nel Donetsk, costruita nel 1526, appartenente al Patriarcato di Mosca. Non ci sarebbero vittime.
Questa settimana è raddoppiato il numero di persone che fuggono dalla città di Sloviansk, nell’Ucraina orientale. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare della città, Vadym Lyakh, citato dalla Cnn: «il numero di persone che lasciano la città è quasi raddoppiato, sia con gli autobus di evacuazione che con mezzi propri, la gente se ne va».