A maggio continua l’andamento negativo dei consumi, le intenzioni di acquisto invece superiori ai livelli pre covid
Secondo quanto riscontrato dall’Osservatorio Findomestic di maggio, studio realizzato dalla società del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra a maggio la propensione all’acquisto degli italiani è calata dell’11,8%, confermando l’andamento negativo registrato a marzo, dopo mesi di crescita. L’inflazione condiziona gli italiani, insieme all’incertezza internazionale, e tutti i comparti segnano percentuali al ribasso tranne il comparto dei viaggi e delle vacanze che, in vista dell’estate, aumenta dell’1,1%.
Superano i livelli precovid invece le intenzioni di acquisto. Per le nuove automobili le intenzioni di acquisto scendono dell’8,1% (17,2% per quelle elettriche) e l’effetto degli incentivi statali non si fa ancora percepire per il segmento delle due ruote che registra un -22,4%, per i veicoli elettrici alternativi le e-bike registrano -2,2% e i monopattini -5,5%.
Per quanto riguarda gli immobili, le intenzioni d’acquisto scendono per nuove case o appartamenti (-10,1%), anche ristrutturazioni (-9,1%) e mobili (-11,9%) settore quest’ultimo che rimane comunque significativamente forte e il 33% degli intervistati si è detto prossimo all’acquisto di oggetti di arredamento (8% in più rispetto a febbraio 2020).
Si arresta anche il segmento relativo all’efficienza energetica con il -11,5% per fotovoltaico/solare termico, -10,7% per isolamento termico, -10% per le pompe di calore, -19,7% per infissi e serramenti e -20,5% per caldaie a condensazione o biomassa. Negativo anche il comparto elettrodomestici: -11,8% per i grandi nell’ultimo mese e -2,6% per i piccoli.
Il 62,5% degli intervistati intendono organizzare una vacanza o un viaggio e il +1,1% del segmento viaggi vede così un picco positivo.
Anche per il comparto tecnologico si registra il segno meno per la prima volta in due anni. Calano soprattutto tablet/e-book (-25,2%), PC e accessori (-17,9%) e fotocamere e videocamere (-15,6%). Va meglio la telefonia che vede diminuire la propensione alla spesa dell’8,8%.