
Da luglio la Bce prevede anche lo stop all’acquisto di bond. Riviste al ribasso le stime sul Pil. Lagarde: “l’inflazione resterà elevata per qualche tempo”
Come da attese la politica monetaria diventa più restrittiva in Europa a causa dell’elevata inflazione. La Bce intende alzare i tassi d’interesse di 25 punti base nel meeting di luglio e si aspetta di alzare nuovamente i tassi a settembre. Lo si legge in una nota dell’istituto centrale secondo cui dopo settembre “ci si attende che un ritmo graduale, ma sostenuto, di ulteriori aumenti sarà appropriato“.
La calibrazione dell’aumento dei tassi a settembre “dipenderà dalle prospettive aggiornate di inflazione a medio termine. «Se le prospettive di inflazione a medio termine persistono o peggiorano, un aumento maggiore sarà appropriato alla riunione di settembre – si specifica nella nota. – In seguito viene ritenuto appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori rialzi dei tassi di interesse».
Non solo. La Bce ha deciso di porre fine agli acquisti netti di titoli attraverso il programma App dal 1 luglio.
Per quanto riguarda l’inflazione si prevede che si attesti a livello annuo al 6,8% nel 2022, prima che scenda al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024, un valore superiore a quello delle proiezioni di marzo. Ciò significa che l’inflazione nominale alla fine dell’orizzonte di proiezione dovrebbe essere leggermente al di sopra dell’obiettivo del Consiglio direttivo. L’inflazione al netto di energia e cibo dovrebbe raggiungere una media del 3,3% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e del 2,3% nel 2024, anche al di sopra delle proiezioni di marzo. La presidente Lagarde ha sottolineato che l’inflazione resterà elevata per qualche tempo.
Inoltre le stime prevedono una crescita annua del PIL reale al 2,8% nel 2022, al 2,1% nel 2023 e al 2,1% nel 2024. Rispetto alle proiezioni di marzo, le prospettive sono state riviste in modo significativo al ribasso per il 2022 e il 2023 , mentre per il 2024 è stato rivisto al rialzo.