
La Banca centrale riporta i tassi ai valori pre-guerra
Diventa meno restrittiva la politica monetaria in Russia. La banca centrale ha annunciato di aver tagliato i tassi d’interesse dall’11% al 9,5%, il livello in cui si trovava a febbraio, prima che arrivassero le prime sanzioni occidentali seguite all’invasione russa dell’Ucraina.
Allora l’istituto aveva più che raddoppiato il tasso al 20% a protezione del rublo e introdotto severi controlli ai movimenti di capitali, che restano peraltro in vigore. In seguito aveva gradualmente allentato la politica monetaria.
Secondo le previsioni della Banca di Russia, data l’attuale politica monetaria, l’inflazione annua sarà del 14–17% nel 2022, scenderà al 5–7% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024. «Il contesto esterno per l’economia russa resta difficile e limita notevolmente l’attività economica. Allo stesso tempo, l’inflazione sta rallentando “più rapidamente e il calo dell’attività economica è di entità inferiore rispetto a quanto previsto dalla Banca di Russia ad aprile», si legge in una nota.