Per le armi del futuro gli investimenti sono per quasi un miliardo di euro
Notoriamente, si vis pacem, para bellum, e in un momento come questo la voglia di pace e la paura per la guerra dettano l’agenda politica internazionale.
L’Europa, che mai come prima d’ora vede la guerra così vicina e così reale ha deciso di investire nelle armi, ma non solo. Anche nei sistemi di analisi automatica delle immagini (25 milioni di investimenti) e algoritmi dedicati per riconoscere di nuovi sistemi d’arma, elaborazione distribuita, a bordo della sensoristica, per ridurre il flusso di informazioni, e database condivisi per allenare l’intelligenza artificiale. In assenza di immagini che rappresentino le future minacce, l’Unione accetta il ricorso a “immagini ibride o sintetiche”. Altri 25 milioni riguardano tecnologie per rilevare mine antiuomo e altri esplosivi.
20 milioni saranno invece investiti in sistemi a radiofrequenza per la trasmissione di informazioni e altri 20 milioni di euro sono investiti in tessuti innovativi in grado di sopportare stress ambientali o dotati di sensori.
25 milioni di euro sono dedicati allo studio di programmi di ricerca per droni, veicoli a guida autonoma e robot chirurgici, mentre 20 milioni andranno alla ricerca di componenti sostenibili per mezzi subacquei. Per i sistemi di simulazione delle minacce future saranno investiti 30 milioni, 54 milioni andranno alle piccole e medie imprese e 25 milioni per altre attività.
Per l’Europa l’obiettivo è diventare sempre più competitiva e meno dipendente per quanto riguarda il comparto difesa, come spiegato dalla presidente von der Leyen.