Boris Johnson vuole infrangere unilateralmente il protocollo sull’Irlanda del Nord ma il suo stesso partito è contrario
«Rinegoziare il protocollo è irrealistico. Non è stata trovata alcuna soluzione alternativa praticabile a questo delicato equilibrio a lungo negoziato. Qualsiasi rinegoziazione porterebbe semplicemente ulteriore incertezza giuridica per le persone e le imprese nell’Irlanda del Nord. Per questi motivi, l’Unione Europea non rinegozierà il Protocollo». Lo ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, in un punto stampa sulla decisione del governo britannico di bloccare l’applicazione del Protocollo sull’Irlanda del Nord.
La Commissione valuterà ora la possibilità di continuare la procedura d’infrazione avviata contro il governo del Regno Unito nel marzo 2021, poi sospesa nel settembre 2021 con “spirito di cooperazione costruttiva“, ha detto.
La miccia è stata innescata da Boris Johnson che vuole operare delle modifiche, infrangendo di fatto la legge internazionale. La sua priorità è proteggere l’Accordo del Venerdì Santo che garantisce la pace fra le due Irlande. Parlando questa mattina da una fattoria in Cornovaglia, Johnson ha dichiarato: «abbiamo un problema in questo momento e cioè che il governo dell’Irlanda del Nord non si può formare a causa degli effetti del protocollo. Quello che possiamo fare è aggiustarlo. Non è un grosso problema, possiamo risolverlo».
Il protocollo è un accordo stipulato fra l’Unione europea e il Regno Unito per proteggere il Mercato unico ed evitare l’introduzione di barriere fisiche al confine tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. A causa del protocollo i controlli doganali sono stati spostati sul mare d’Irlanda, creando frizioni agli scambi fra Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Come conseguenza il partito Democratico Unionista si rifiuta di entrare nel governo fino a quando le questioni non saranno risolte. Secondo gli unionisti i controlli separano di fatto il Paese dal resto del Regno Unito, minando l’accordo del Venerdì Santo.
Pare però che infrangere la legge internazionale, modificando unilateralmente il protocollo dell’Irlanda del Nord, potrebbe costare caro a Boris Johnson. Molti nel partito stanno serrando le fila per votare contro la modifica. Sarebbe di fatto un nuovo tentativo di rimuovere Boris Johnson dalla poltrona di primo ministro. Da un documento passato di mano in mano fra i deputati conservatori, è emerso infatti che i cosiddetti backbencher, i deputati che non hanno incarichi di governo, hanno intenzione di votare contro la modifica che, a loro dire, potrebbe innescare una guerra commerciale con l’Unione europea e minare l’unità del Regno Unito.