
Secondo Arera si profila un taglio del 20% sulle prossime bollette. Vediamo perché
Per fronteggiare il caro-energia spunta l’ipotesi di un nuovo sconto sulle bollette di luce e gas per venire incontro alle famiglie italiane. L’Arera, su mandato del governo, ha inviato una relazione al Parlamento e a Palazzo Chigi secono cui le compagnie che importano metano hanno contratti a lungo termine con prezzi determinati, ma questi contratti vengono sottoposti ad adeguamenti annui e indicizzati alle quotazioni della Borsa olandese. Per tutelarsi dalle oscillazioni le compagni comprano derivati che hanno un costo e pesano sul prezzo finale. Tra questo prezzo e la tariffa che viene applicata ai consumatori del mercato tutelato è emerso uno scostamento che deriva dall’intervallo temporale con cui si adeguano tariffe e prezzi di approvvigionamento.
Il suggerimento dell’Arera è di far versare la differenza tra il valore dei contratti pluriennali e quello della tariffa, se superiore, direttamente ai consumatori tagliando le bollette del 20%. La riduzione dei costi di commercializzazione porterebbe vantaggi sia agli utenti del mercato libero sia a quelli del mercato tutelato. Ma per farlo, sottolinea l’Autorità, servirà una norma di legge.
I consumatori intanto invocano misure contro la speculazione. «Sono 12 mesi che gridiamo nel vuoto sostenendo che il prezzo del gas allo stato attuale non ha nulla a che vedere con elementi di mercato (domanda e offerta), e che ormai l’80% del prezzo è frutto unicamente della speculazione finanziaria mascherata da coperture e garanzie, su borse internazionali che non hanno la benché minima idea di come funziona l’economia reale – spiega il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele. – I 28,5 miliardi di euro stanziati dal Governo per contrastare il caro-energia non sono stati spesi in modo corretto, e la politica deve tornare a prevalere sul mercato e soprattutto sulla finanza. Per questo, anche dopo l’ennesima e tardiva prova che ha appena fornito ARERA, ci aspettiamo che il Governo italiano si attivi contro gli speculatori che stanno dissanguando l’economia e i bilanci della famiglie, dichiarando lo stato di emergenza energetica nazionale e incentivando ogni forma di autoproduzione e autoconsumo da fonti rinnovabili di cui l’Italia è ricca e che, secondo le stime più autorevoli, in soli tre anni potrebbero far raggiungere l’autosufficienza energetica».