Sfuma per ora il tentativo di fissare una tabella di marcia per completare entro pochi anni l’Unione bancaria europea
E’ sfumato per ora il tentativo annunciato all’inizio di maggio dal presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, di stabilire entro giugno una tabella di marcia a tappe serrate per completare entro pochi anni l’Unione bancaria europea.
Nelle scorse settimane Donohoe ha cercato di avvicinare le posizioni divergenti degli Stati membri e sono stati fatti dei passi avanti ma a quanto pare non abbastanza. «Speravamo che la proposta ambiziosa ed equilibrata ma realistica del presidente dell’Eurogruppo avrebbe spianato la strada per un accordo questa settimana, ma sfortunatamente, a dispetto dei migliori impegni e sforzi di tutti, non sussiste un consenso per quanto riguarda tutto il piano dl lavoro», ha osservato una fonte qualificata coinvolta nelle riunione dell’Eurogruppo.
Sicuramente non hanno aiutato guerra in Ucraina e rincari energetici. «Dobbiamo riconoscere che gli Stati membri stanno fronteggiando diverse sfide molto urgenti di natura sociale, economica e geopolitica, e questo sta consumando molto del loro tempo e delle loro risorse. Purtroppo tutto ciò può aver contribuito a diffondere un senso di minore urgenza riguardo al progetto di Unione bancaria», ha aggiunto.
I ministri finanziari dell’Eurozona, quindi, cercheranno domani di trovare un’intesa di massima sulla continuazione del lavoro almeno riguardo a due elementi: le nuove regole sulla risoluzione ordinata delle crisi bancarie (Bank Resolution Recovery Directive) e sui sistemi nazionali di assicurazione dei depositi (Deposit Guarantee Schemes). Non sono in vista progressi, invece, per quanto riguarda il terzo elemento, cruciale: il sistema comune europeo di assicurazione dei depositi (Edis), che la Commissione aveva proposto nel novembre 2015, e che da allora è rimasto bloccato. L’Edis è un’assicurazione comune europea che interverrebbe se non bastassero i fondi nazionali nel caso di una grave crisi bancaria in uno o più Stati membri.