
A Severodonetsk prosegue l’assedio delle truppe russe. Fallita anche l’evacuazione dei civili dall’impianto Azot
Oggi sarà una giornata cruciale per la diplomazia: il presidente del Consiglio Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sono recati a Kiev in treno. Il viaggio “convoglio” dei leader europei ribadirà la vicinanza dei 27 all’Ucraina.
«Sono venuto per inviare un messaggio di unità europea e sostegno agli ucraini. – ha dichiarato Macron non appena arrivati nella Capitale ucraina – Le prossime settimane saranno molto difficili».
I tre leader europei hanno raggiunto Kiev tramite un percorso blindato che porta dalla cittadina polacca al confine, Medyka, ai palazzi istituzionali dove li attende il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Nel frattempo, il corridoio annunciato ieri, non è andata a buon fine l’evacuazione dei civili che si trovano all’interno dell’impianto chimico Azot di Severodonetsk, circa 500 persone cui si aggiunge un numero imprecisato di combattenti ucraini.
I separatisti filorussi hanno accusato le forze ucraine di “bloccare l’evacuazione”; secondo Rodion Miroshnik dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk i militari ucraini avrebbero cominciato a sparare durante l’evacuazione. Nella città invece sarebbero rimasti ancora 10mila civili.
Secondo l’intelligence britannica, sarebbero stati distrutti tutti i ponti che collegano Severdonetsk al territorio sotto le forze ucraine.
«Voglio esprimere la mia gratitudine per questo sostegno, particolarmente importante per la nostra difesa nel Donbass» ha dichiarato Zelensky nel suo videomessaggio serale ringraziando gli Stati Uniti per la nuova tranche di aiuti militari annunciati da Biden, pari a un miliardo di dollari.
Questa mattina il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha aperto la seconda giornata della ministeriale Difesa a Bruxelles: «a Madrid ci attende un summit che trasformerà la Nato prenderemo importanti decisioni sulle questioni di difesa e deterrenza, modernizzeremo l’Alleanza, approveremo lo Strategic Compass e avremo contatti con i nostri partner asiatici oltre che con Svezia e Finlandia. E affronteremo la questione dell’aumento delle spese per la difesa».
A Madrid sarà presente anche Zelensky, notizia di cui Stoltenberg si è detto “onorato”. Il segretario ha anche ricordato che «tutti i Paesi hanno diritto di scegliere il proprio destino senza ingerenze esterne», ribadendo l’impegno della Nato per sostenere militarmente l’Ucraina in particolare rinforzando la presenza a est dove si combatte più duramente.