
Fino a poche settimane fa ad opporsi alla tassazione minima delle multinazionali era solo la Polonia ma la Francia non molla
Arriva il no alla tassazione minima delle multinazionali anche da parte dell’Ungheria che ha stroncato all’Ecofin le speranze di raggiungere a livello di Ue un accordo in tal senso. Il ministro delle Finanze ungherese, Mihály Varga, ha spiegato infatti che gli sviluppi negativi dell’economia, collegati anche a guerra in Ucraina, rincari di energia e matterie prime, assieme alle strozzature delle catene globali, rendono inopportuno “affrettare” questa misure. «Introdurre così presto l’accordo causerebbe gravi danni – ha detto. – Il lavoro non è pronto e penso che dobbiamo continuare gli sforzi per trovare una soluzione».
Tutto ciò ha fatto irritare non poco il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, che ha la presidenza di turno dell’Ecofin fino a fine giugno e che ha puntato il dito contro il fatto che l’Ungheria aveva espresso parere favorevole anche dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Fino a poche settimane fa ad opporsi era infatti solo la Polonia, ma ora pare anche che l’Ungheria abbia fatto un passo indietro. La Francia però non molla. «Continuo a credere fermamente che riusciremo a raggiungere un accordo sotto la presidenza francese dell’Ue – ha detto Le Maire. – Lavorerò intensamente nei prossimo giorni per cercare di superare l’opposizione dell’Ungheria».