
In un anno i costi energetici per bar, negozi, ristoranti e alberghi sono drasticamente aumentati: per la sola elettricità si passa dagli 11 miliardi del 2021 ai 27 miliardi stimati per il 2022
L’incertezza internazionale, legata al conflitto in Ucraina e ad altri fattori connessi come il rincaro delle materie prime energetiche, non risparmia le imprese del terziario per le quali solo nel primo quadrimestre del 2022 il prezzo medio delle offerte elettriche è cresciuto del 61% e quello del gas del 21%.
Lo conferma l’ultima analisi di Confcommercio secondo cui “le imprese del terziario stanno ripartendo, i segnali sono incoraggianti, soprattutto per la stagione estiva, ma l’incognita guerra e la crescita inarrestabile della spesa energetica frenano la ripresa“.
«Il Governo deve intervenire per ridurre ancora di più e in modo strutturale i costi dell’energia. – spiega il presidente Carlo Sangalli – Le imprese non possono più sostenere questo peso».
Allargando l’osservatorio su base annua, da aprile 2021 ad aprile 2022 gli aumenti dei costi energetici per il terziario sono aumentati secondo una forchetta che va dal +110% al +140%.
Per quanto riguarda il costo delle forniture, in quattro mesi si stima un incremento dell’elettricità che va dal 50% all’80%; stando ai dati del primo trimestre 2022 la spesa annua per l’elettricità di un albergo tipo può arrivare a 137mila euro (+76%), quella di un ristorante oltre i 18mila euro (+57%), quella di un negozio alimentare 40mila euro (70% in più). I rincari sono evidenti anche per i bar (54% in più stimato) e i negozi non alimentari (addirittura +87%).
Complessivamente dunque il terziario, a patto che i prezzi attuali non crescano ulteriormente, dovrà affrontare una spesa più che raddoppiata per l’elettricità, passando dagli 11 miliardi di euro del 2021 a 27 miliardi di euro nel 2022.
Altrettanto preoccupanti sono anche i rincari della spesa annuale del gas che, nel primo trimestre, è aumentata fino al 34% rispetto alle previsioni di gennaio 2022. Anche in questo caso il rincaro energetico ricade pesantemente sul terziario, dove si registra un +6mila euro per gli alberghi, +duemila euro per i ristoranti le cui bollette possono arrivare a quota 10mila euro, +5% per i bar e +31% per negozi, alimentari e non.