Il Governo ha stanziato 1,5 milioni per un credito d’imposta fruibile in merito alle spese per attività fisica adattata
L’attività fisica adattata consiste in una serie di programmi non sanitari volti ad aiutare pazienti afflitti da patologie croniche a migliorare il proprio benessere attraverso esercizi motori mirati. Alle persone che hanno svolto o praticano questo tipo di attività lo Stato assicura un sostegno fiscale sotto forma di credito d’imposta sulle spese sostenute.
Diverse Regioni hanno promosso dei programmi di attività fisica adattata, pur non trattandosi di trattamenti sanitari. Come spiega Regione Toscana, quest’attività è destinata a pazienti con “patologie croniche clinicamente controllate o disabilità fisiche” e viene eseguita “sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, in luoghi e in strutture di natura non sanitaria“.
Rientrano nella categoria dei destinatati del progetto anche malati di artrosi e osteoporosi, o con disturbi neuromotori conseguenti, ad esempio, da ictus o morbo di Parkinson.
L’agevolazione fiscale è prevista dal decreto dello scorso maggio del Ministero dell’Economia, atto a individuare le modalità per “l’accesso al credito d’imposta” già previsto nella legge 234/2021 e relativo alle “spese documentate per fruire di attività fisica adattata”.
Per il 2022 il Governo ha stanziato 1,5 milioni di euro, di cui beneficerà chi avrà sostenuto spese per attività fisica adattata dal primo gennaio 2022 le 31 dicembre 2022.
Per ottenere il credito d’imposta è necessario inoltrare telematicamente all’Agenzia delle Entrate un’istanza secondo moduli, procedure e tempistiche che saranno indicati in un futuro provvedimento del direttore dell’Erario.
Per quanto riguarda la percentuale di spesa riconosciuta con il credito d’imposta, sarà il Fisco a stabilirla “sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili“, da comunicare nella domanda. Anche in questo caso dunque è necessario attendere il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Il credito ottenuto non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale che abbiano come oggetto le stesse spese. Si precisa anche che il credito sarà riscattabile solo nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese, non in periodi successivi.