
Il 30 giugno scadrà il termine per godere delle quattro settimane di ferie maturate nel 2020
Il 30 giugno scade il termine per godere delle quattro settimane di ferie maturate nel 2020, col ricorrere in concomitanza del termine per fruire dei permessi “ex festività” e per riduzione dell’orario di lavoro.
Trattandosi di ferie “legali” dunque dovute il mancato adempimento da parte del datore di lavoro potrebbe comportare sanzioni contributive e pecuniarie.
Parliamo di ferie maturate nel 2020 perché in base alla normativa dopo un anno di lavoro in un’azienda si ha diritto a quattro settimane di ferie, di cui due nel corso dell’anno di maturazione e le altre due anche nei successivi 18 mesi.
Vi sono poi dei contratti collettivi che possono prevedere un periodo minimo aggiuntivo di ferie e la riduzione del limite minimo di due settimane da fruire entro l’anno di maturazione, estendendo parallelamente il termine dei 18 mesi.
Nel caso in cui le ferie non vengano godute entro il periodo prestabilito, il datore di lavoro può essere obbligato a ricalcolare i contributi Inps dovuti sulle ferie maturate e non godute, per poi versarli.
Le sanzioni amministrative in caso di ferie non godute variano in base al danno e si va dai 120 ai 720 euro, con possibili maggiorazioni da 480 a 1.800 euro se viene rilevata una violazione nei confronti di più di cinque lavoratori o reiterata per almeno due anni. Sopra i 10 lavoratori o i quattro anni di inadempienza le maggiorazioni vanno da 960 a 5.400 euro.
A queste sanzioni può aggiungersi un risarcimento del danno biologico ed esistenziale richiesto dal dipendente che volesse citare in giudizio la propria azienda in caso di ferie non godute.
In caso di permetti non goduti, infine, l’azienda potrà erogare un’indennità sostitutiva di ore maturate e non godute entro un determinato termine.