
Nella classifica delle città in cui si evidenziano i maggiori aumenti di prezzi permangono grosse differenze territoriali
Sono 4,7 milioni gli italiani che rinunceranno alle vacanze anche a causa dell’aumento dei prezzi. Lo conferma anche un recente studio condotto dall’Unione nazionale consumatori per AdnKronos dal quale emerge la classifica delle città nelle quali ci sono i maggiori rincari in particolare nel settore della ricettività.
Le tariffe di alberghi, b&b, ristoranti e villaggi turistici sono state comparate sulla base dei dati Istat di maggio; nonostante non si tratti di un mese già pienamente estivo, i prezzi del settore ricettivo sono saliti del 12,5% rispetto a maggio 2021. In particolare i prezzi crescono del +14,7% per alberghi e motel, +10,7% nelle pensioni, +0,4% nei villaggi vacanze, campeggi e ostelli.
Oltre questa media bisogna però evidenziare le differenze fra le varie città, che toccano forchette di oltre 58 punti percentuali.
La città nella quale i prezzi del settore alberghiero crescono maggiormente è Torino che registra un +40,5% rispetto al 2021. Al secondo posto Palermo (+36,5%), seguita da Siena (+30,7%) e Bologna a +28,9%.
Quinta Teramo (+23,5%), sesta Milano (21,6%), poi ancora Trieste (+20,7%), Como (+20,2%) e Roma (+19,6%). Decima Viterbo con +19,3%.
Viceversa, ci sono anche città in cui i prezzi degli alberghi invece sono diminuiti. La deflazione più clamorosa riguarda Venezia, dove i prezzi crollano del 17,5%; si fa meno cara anche Caltanissetta (-4,9%), terza Trapani (-1,2%) e quarta Livorno (-0,4%).
Per quanto riguarda invece i servizi di ristorazione, ivi compresi ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, gastronomie e rosticcerie, si evidenzia uno scarto inferiore fra le varie città. A Verona il primo posto della classifica dei rincari, con +8,7%. Seguono Gorizia (+8,3%), Palermo (+7,9%), Brescia (+7,8%), Forlì-Cesena e Sassari (+7,3% per entrambe), Lecco (+7,1%), Olbia (7%), Trento (6,7%) e Piacenza (+6,6%).
I prezzi crescono meno a Campobasso (+1,2%), seguita da Massa-Carrara (+1,6%) e Lodi (+1,7%).