
I leader europei arrivano a Bruxelles per il vertice, sul tavolo dei lavori nuove entrate in Ue, caro energia e conflitto in Ucraina
Ha inizio oggi a Bruxelles il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Tra i temi che verranno discussi ci sono l’allargamento dell’Unione e il caro energia ma il focus sarà sull’Ucraina.
Si è espresso in termini ottimisti il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha dichiarato: «è un momento decisivo per l’Unione europea. Sono fiducioso che oggi daremo lo status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia e esprimeremo una chiara e forte prospettiva europea per la Georgia».
In merito alla candidatura di Kiev, il presidente del Kosovo, Vjosa Osmani, al suo arrivo a Bruxelles ha dichiarato: «noi sosteniamo pienamente la concessione dello status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia perché se lo meritano ma vogliamo che mentre l’Ue va avanti con loro, proceda anche con noi perché anche noi ce lo meritiamo».
Polemico, invece, il premier albanese Edi Rama che afferma: «è cosa buona dare lo status di candidato all’Ucraina ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni».
In vista dell’appuntamento, nell’ormai consueto videomessaggio notturno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che si aspetta una “decisione chiave” dall’Ue sulla candidatura di Kiev e un ‘accelerazione sulla fornitura di armi dall’Occidente. «Nel Donbass ci sono massicci attacchi aerei e di artiglieria. L’obiettivo degli occupanti è sempre lo stesso: vogliono distruggere l’intero Donbaas passo dopo passo. Tutto. Lysychansk, Slovyansk, Kramatorsk: mirano a trasformare queste città in nuove Mariupol» – ha sottolineato.
I prossimi vertici in programma, quello G7 in Germania dal 26 al 28 giugno e quello della Nato a Madrid il 29 e 30 giugno, vedrà la partecipazione anche del premier britannico Boris Johnson e del presidente statunitense Joe Biden.
Un alto funzionario della White House ha riferito che “al centro delle discussioni” ci saranno sicuramente il tema dell’energia e dei rincari sui costi causati dal conflitto in Ucraina e la “situazione economica mondiale”. Inoltre, Biden proporrà agli alleati del Vecchio Continente di varare nuove misure per “aumentare le pressioni sulla Russia”. A Madrid, poi, gli Usa annunceranno nuove iniziative per “rafforzare la sicurezza europea, insieme ad attesi nuovi e consistenti contributi dagli alleati”.
Johnson, invece, ha rilasciato diverse interviste a quotidiani europei, tra cui il Corriere della Sera. Tema. «C’è il rischio di una stanchezza sull’Ucraina, c’è il rischio che la gente non riesca a vedere che questa è una battaglia vitale per i nostri valori, per il mondo, ma accelerare per raggiungere una cattiva pace sarebbe un disastro – dichiara. – I costi dell’energia, la spinta dell’inflazione, i prezzi del cibo stanno avendo un impatto sulla fermezza delle persone: ma questo non sta avendo un impatto sulla fermezza del Regno Unito».
Aggiunge: «crediamo che si debbano aiutare gli ucraini a ottenere una capacità di resistenza strategica, devono continuare ad andare avanti. Ma non possiamo essere più ucraini degli ucraini, è la loro crisi, loro devono decidere cosa vogliono fare. Ma è assolutamente chiaro, se vai lì e parli con gli ucraini, con Zelensky, che loro non cederanno territori in cambio della pace, non faranno un cattivo accordo. Non vogliono essere forzati a un negoziato, non acconsentiranno a un conflitto congelato nel quale Putin è in grado di continuare a minacciare ulteriore violenza e aggressione – ha poi sottolineato. – È necessario che la sovranità ucraina sia ripristinata sul territorio almeno nei confini prima del 24 febbraio, aggiungendo che il futuro del mondo dipende dal mantenere una forte, robusta posizione sull’Ucraina».
E ancora: «questo non è il momento per mantenere lo status quo, questo è il momento per provare a rovesciare le cose. Fintantoché gli ucraini sono capaci di montare una controffensiva, dovrebbero essere sostenuti, con l’equipaggiamento che ci stanno chiedendo».
Eventuali nuove sanzioni continueranno a far parlare Putin. Il presidente russo durante un vertice dei Brics (Brasile Russia India Cina Sudafrica) ha affermato: «i partner occidentali trascurano i principi di base dell’economia mondiale e di conseguenza la crisi economica sta diventando cronica. Gli imprenditori dei nostri Paesi devono fare i conti con lo sviluppo del business in condizioni difficili, perché i partner occidentali trascurano i principi base dell’economia di mercato, del libero scambio, dell’inviolabilità della proprietà privata, perseguono un percorso macroeconomico sostanzialmente irresponsabile, comprese le emissioni incontrollate di moneta e l’accumulo di debiti non garantiti».
Ha aggiunto ancora: «c’è una rottura deliberata dei legami di cooperazione, le catene dei trasporti e della logistica stanno crollando. E tutto ciò è contrario al buon senso e alla logica economica elementare, è lesivo degli interessi delle imprese su scala globale e incide negativamente sul benessere delle la popolazione, infatti, di tutti i Paesi» – ha detto, sostenendo che le sanzioni introdotte hanno sempre più natura politica e rafforzano i meccanismi di pressione sui concorrenti
«I problemi dell’economia globale stanno diventando cronici. Vi è una diminuzione dell’attività imprenditoriale, un aumento della disoccupazione, una carenza di materie prime e componenti, difficoltà nel garantire la sicurezza alimentare globale sono aggravato, i prezzi per i raccolti di grano e altri prodotti agricoli di base stanno aumentando» – ha concluso, infine.
Dal fronte, intanto, il governatore di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha riferito di “pesanti incendi nella città di Lysychansk causati dagli invasori russi” che hanno lanciato “più di 100 razzi”. “Interi quartieri” sarebbero “sotto il fuoco dei russi” e ci sarebbero anche “numerose vittime tra i civili”. «Nonostante gli incendi, la città continua ad essere in prima linea nella resistenza ucraina agli occupanti. Lysychansk si sta difendendo!» – ha aggiunto.
Secondo il consueto rapporto pubblicato dal ministero della Difesa britannico su Twitter, le forze russe starebbero aumentando la pressione sull’area di Lysychansk-Severodonetsk nell’Ucraina orientale mentre resta in stallo il tentativo di prendere il controllo della parte occidentale della regione di Donetsk.