Il fatturato delle imprese manifatturiere distrettuali ha registrato un aumento del 25,2%
Si è svolta oggi la 14esima edizione del Rapporto annuale che la Direzione Studi e Ricerche della Banca dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali. Il rapporto è stato presentato dal presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, dallo chief economist Gregorio De Felice e dal responsabile della Ricerca Industry & Banking Fabrizio Guelpa.
Stando alle stime di Intesa Sanpaolo, il fatturato delle imprese manifatturiere distrettuali, dopo un calo pari al 14,5% nel 2020 ha registrato un aumento del 25,2%, il 4,3% in più rispetto al 2019. A dare una grande mano sono state le esportazioni, che nel 2021 hanno sfiorato i 133 miliardi di euro, toccando un nuovo record storico. Solo il settore moda non ha ancora pienamente recuperato quanto perso nel corso del 2020.
Pesa, ovviamente, la guerra in Ucraina: le imprese si trovano a operare con prezzi delle commodity volatili ed elevati che possono mettere in pericolo il loro equilibrio economico-finanziari.
«Le filiere distrettuali – dichiara l’istituto di credito – potranno continuare a rappresentare un fattore di competitività solo se gli attori che le compongono sapranno rinnovarsi e rafforzare le loro relazioni strategiche, attraverso un’accelerazione degli investimenti in innovazione e tecnologia anche green, un consolidamento dimensionale e la formazione e l’inserimento in azienda di nuove competenze. Un’altra area di miglioramento riguarda la governance».
«Il PNRR – si legge nel rapporto – rappresenta un’opportunità unica per il sistema economico italiano che può trovare un adeguato sostegno per rilanciare la sua propensione a investire, in tecnologia per migliorare i processi produttivi e la fase commerciale, nelle persone e nelle competenze, nella ricerca di nuove soluzioni, nell’economia circolare, nelle fonti rinnovabili».