
Orlando: “combattere le disuguaglianze”. Sabbadini (Istat): “senza le donne il Pil non cresce”
Dare priorità agli interventi su lavoro povero e all’andamento dei salari. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, al forum ANSA dal titolo Diversità, inclusione, equità: una nuova visione per il lavoro. «Bisogna intervenire con decisione per affrontare due temi: il lavoro povero, il 12-13% dei lavoratori è sotto la soglia di povertà, e l’andamento dei salari – ha spiegato. – C’è il rischio di un pezzo della società che sprofonda e di un aumento delle disuguaglianze».
A proposito di disuguaglianze Orlando ha evidenziato che le donne sono messe nella condizione di dover scegliere spesso tra lavoro e famiglia, una delle cause principali del basso tasso di occupazione femminile nel nostro Paese e anche una delle ragioni della difficoltà di carattere demografico del Paese. «Abbiamo prorogato una serie di misure di sostegno alle famiglie e alle imprese e abbiamo recepito due importanti direttive europee sulla trasparenza dei rapporti e delle condizioni di lavoro e sulla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, con cui si estende tra l’altro il congedo parentale – ha ricordato Orlando. – E’ un percorso che è stato aperto e andrà sviluppato ulteriormente investendo sempre più risorse. E’ stato fatto questo primo passo, sui congedi parentali dobbiamo implementare ulteriormente».
L’importanza del ruolo femminile nel mercato del lavoro è rimarcato anche dalla direttrice centrale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini, che ha sottolineato che senza le donne, il Pil non cresce. «Oggi siamo al 12% di bimbi che vanno nei nidi pubblici questo vuol dire che il primo problema culturale del paese è la cultura della classe politica che ancora non ha capito che se non valorizza la crescita e l’inserimento nel mercato del lavoro del capitale umano femminile il Pil non crescerà. Ne va della crescita complessiva del Paese», ha detto.
Sabbadini ricorda che l’Italia ha “un livello intorno al 50% di occupazione femminile, il più basso in Europa insieme la Grecia“. «Noi non abbiamo investito sufficientemente – osserva Sabbadini – su una questione cruciale: il carico di lavoro familiare continua a essere sulle spalle delle donne, continuiamo a non avere servizi adeguati che non sono solo per i bimbi e il tempo pieno (due cose fondamentali), ma anche per gli anziani e i disabili. Su quel fronte il Pnrr è molto, molto, troppo asciutto».
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