
Per Mps arriva il supporto dal Mef con altri 1,6 miliardi pubblici. Torna il dividendo con il bilancio 2025
Un maxi aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e circa quattro mila uscite volontarie attraverso il ricorso al fondo di solidarietà, con risparmi annui nell’ordine dei 270 milioni di euro a partire dal 2023 e costi di ristrutturazione per circa 0,8 miliardi. E’ quanto prevede il nuovo piano industriale al 2026 di Mps, la banca senese controllata dal Mef.
E proprio il Mef si impegna a “supportare le iniziative sul capitale che la Banca assumerà per il rafforzamento patrimoniale nel quadro del Piano Strategico 2022-2026, per la quota di propria competenza a condizioni di mercato e nel quadro delle prescrizioni che dovessero essere stabilite dalle Autorità di vigilanza e di controllo“. In soldoni, significa altri 1,6 miliardi pubblici.
Non solo. Il nuovo piano prevede di generare un utile ante imposte di 705 milioni di euro nel 2024 e di 909 milioni nel 2026. Il rapporto tra costi e ricavi, grazie anche agli interventi sul personale, scenderà dal 71% del 2021 al 60% nel 2024 e al 57% nel 2026. Sul fronte della solidità patrimoniale la banca potrà esibire un Cet1 ratio del 14,2% e del 15,4% nel 2026.
Infine Mps prevede che la banca torni a remunerare gli azionisti dopo molti anni con un dividendo. La cedola verrebbe pagata sul risultato di bilancio del 2025.