L’import registra una crescita tendenziale più intensa (+67,9%), molto elevata per energia (+182%). Il disavanzo commerciale con i paesi extra UE è pari a 637 milioni
Continua a crescere il commercio in Italia. A maggio prosegue ininterrotta da inizio anno la crescita congiunturale dell’export verso i Paesi extra UE (+4,7%) trainata soprattutto dalle vendite di beni strumentali e intermedi. In particolare l’incremento riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni di consumo non durevoli (-0,9%) ed è determinato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+7,6%) e beni intermedi (+7%).
Dal lato dell’import la diminuzione congiunturale è dovuta soprattutto alla flessione degli acquisti di energia (-3,2%). Diminuiscono anche gli acquisti di beni strumentali (-2,8%) mentre aumentano, con intensità diverse, le importazioni di beni di consumo durevoli (+11,6%) e non durevoli (+2,4%) e beni intermedi (+0,7%).
Su base annua la crescita dell’export segna una decisa accelerazione (+26,2%, era +11,9% ad aprile) e dipende per un terzo dall’incremento delle vendite verso gli Stati Uniti (+42,6%). L’import registra però una crescita tendenziale più intensa (+67,9%), molto elevata per energia (+182%). Gli acquisti di prodotti energetici contribuiscono per 41,2 punti percentuali al marcato aumento tendenziale dell’import italiano dai paesi extra Ue. Il deficit energetico si amplia sensibilmente raggiungendo nei primi cinque mesi dell’anno quasi 40 miliardi.
Il disavanzo commerciale con i paesi extra UE è pari a 637 milioni, a maggio, a fronte di un avanzo di 4.783 milioni dello stesso mese del 2021. Si rilevano aumenti su base annua dell’export verso la maggior parte dei principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+58,4%), paesi OPEC (+42,8%) e Stati Uniti (+42,5%). Le vendite verso Russia (-9,5%) e Cina (-9,1%) risultano ancora in calo.