
Rendimenti in calo per crisi energetica e guerra sui mercati
Continua a crescere il trend delle adesioni alla previdenza complementare che si è confermato in crescita anche nel primo trimestre 2022 con gli iscritti arrivati a 8,9 milioni. E a salire sono soprattutto gli aderenti ai fondi negoziali (+1,8%) mentre nelle forme pensionistiche di mercato le adesioni risultano cresciute dell’1,7% nei fondi aperti, e dello 0,3% nei Pip “nuovi”. È quanto è emerso da rapporto pubblicato da Covip sulla previdenza complementare.
Le forti oscillazioni dei mercati, anche per le ricadute della crisi energetica, con la conseguente corsa dell’inflazione, e dello scoppio del conflitto russo-ucraino, non hanno risparmiato i fondi pensione. La Covip sottolinea che, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i rendimenti sono risultati negativi e pari a -3,4% e a -3,6%, rispettivamente, per fondi negoziali e fondi aperti. Il calo ha riguardato anche i Pip di ramo III (-3,5%). L’Authority fa però anche notare che, valutando i rendimenti nell’arco di tempo compreso tra il 2012 e il primo trimestre di quest’anno, i risultati medi annui restano positivi: 3,7% per i fondi negoziali, 4,1% per i fondi aperti, 4,5% per i Pip di ramo III e 2,2% i prodotti di ramo I.
La Covip sottolinea come a fine marzo le risorse destinate alle prestazioni siano a quota 210 miliardi, 3,3 miliardi in meno rispetto alla fine di dicembre 2021 per effetto delle perdite in conto capitale determinate sempre dall’andamento dei mercati finanziari. I contributi incassati sono invece cresciuti del 3,4 per cento.