
La previsione precedente del Fmi era +3,7% per il Pil Usa. L’alta inflazione ed il rialzo dei tassi rendono la situazione incerta
Arrivano brutte notizie sul fronte economico Usa. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil relative al 2022. L’outlook è stato peggiorato a una espansione pari a +2,7%, rispetto al +3,7% previsto ad aprile. Per il 2023 la crescita stimata scende ulteriormente all’1,7%. Tutto questo a causa dell’alta inflazione, che sta svuotando le tasche degli americani, e del rialzo dei tassi imposto dalla Fed.
«Siamo consapevoli del fatto che la strada per evitare una recessione negli Stati Uniti si sta facendo più stretta – ha detto la presidente Georgieva. – L’economia continua a riprendersi dalla pandemia ma importanti shock sono in atto a causa dell’invasione russa dell’Ucraina e delle chiusure in Cina. Ulteriori shock negativi renderebbero inevitabilmente la situazione più difficile».
Riguardo ai dazi commerciali imposti dall’ex presidente Donald Trump l’Fmi ha esortato Washington a rimuoverli. «Soprattutto in un momento in cui l’inflazione è alta e le catene di approvvigionamento sono tese possiamo vedere chiari benefici nel revocare le tariffe introdotte negli ultimi cinque anni», ha continuato la numero uno.
Secondo il rapporto del Fmi la rimozione delle tariffe su acciaio, alluminio e una serie di prodotti provenienti dalla Cina “sosterrebbe la crescita e contribuirebbe a ridurre l’inflazione“.