
Al Forum di Sintra della Bce Powell (Fed) ha detto: “veniamo da periodo in cui l’inflazione non era un problema, oggi l’economia è condizionata da nuove forze”
«Non credo che torneremo a una situazione di bassa inflazione. Ci sono forze scatenate dalla pandemia e dalla situazione geopolitica che cambiano lo scenario». Lo ha detto a chiare lettere la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde nell’ultima giornata del forum Bce di Sintra, in Portogallo dal titolo Challenges for monetary policy in a rapidly changing world, ovvero “Sfide per la politica monetaria in un mondo che cambia rapidamente””.
La presidente intende muoversi gradualmente sul fronte del rialzo dei tassi in un momento di incertezza alta, ma appena la situazione si schiarisce bisogna essere più incisivi e dare più opzionalità. Invita anche i Governi ad adottare politiche mirate contro il rincaro dei prezzi, adottando bilanci sostenibili. Ieri la Lagarde ha assicurato che “lo scudo anti-spread non è in contrasto con il rialzo dei tassi”.
Proprio da Francoforte sono poi arrivati oggi i dati sulla massa monetaria M3 dei Paesi dell’Eurozona, che a maggio ha registrato un incremento del 5,6% su base annuale, al di sotto di quanto atteso dal consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal (+5,8% a/a). I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 4,6% a/a, come nel mese di aprile. I prestiti alle imprese sono cresciuti a un ritmo del 5,8 a/a rispetto al +5,2% del mese precedente.
L’inflazione è stata al centro del discorso anche del presidente della Fed, Jerome Powell, che al forum di Sintra ha detto: «Veniamo da un periodo dominato da forze disinflazionistiche, in cui l’inflazione non era un problema. Ora assistiamo a una elevata inflazione in tutto il mondo, a un’economia trainata da forze nuove». L’obiettivo è riportare l’inflazione sotto controllo e secondo Powell l’economia Usa è solida per sostenere il rialzo dei tassi: le famiglie hanno risparmi, le imprese hanno bilanci solidi, in generale gli Usa sono ben posizionati per sostenere una stretta di politica monetaria.