
Sono tantissime le adesioni ricevute per la rete nazionale per l’agrivoltaico sostenibile
A un anno dalla sua apertura la Rete nazionale per l’agrivoltaico sostenibile ha raccolto oltre 600 adesioni. È stata lanciata dall’Enea per promuovere la definizione di un quadro normativo di settore, di strumenti di supporto ai decisori e di linee guida per realizzare impianti che consentano di produrre energia elettrica da fotovoltaico e, allo stesso tempo, di coltivare i terreni.
«Per lo sviluppo dell’agrivoltaico, il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ha previsto un investimento di 1,1 miliardi di euro per installare una capacità produttiva pari a 1,04 GW in grado di produrre circa 1.300 GWh annui, con una riduzione delle emissioni di gas serra pari a circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2 e dei costi di approvvigionamento energetico – ha spiegato Alessandra Scognamiglio, ricercatrice del laboratorio ENEA, Dispositivi innovativi presso il Centro Ricerche di Portici e coordinatrice della task force “AgrivoltaicoSostenibile@ENEA”. – Per questo auspichiamo che il quadro normativo divenga sempre più chiaro e sintetico e che si arrivi in breve tempo alla definizione delle linee guida ufficiali».
La rete coordinata dall’ENEA riunisce istituzioni pubbliche, imprese, associazioni di categoria, mondo della ricerca e società civile anche l’obiettivo di favorire la diffusione di conoscenze e promuovere le eccellenze italiane nei settori delle nuove tecnologie per l’energia rinnovabile, dell’agricoltura e del paesaggio, evidenziando il ruolo chiave di questi sistemi nella lotta al cambiamento climatico.