Podolyak e Peskov dettano le condizioni di pace ma i negoziati fra Mosca e Kiev non avanzano
Lo scambio fra le delegazioni incaricate di negoziare e di trovare una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina è serratissimo e non lascia presagire, perlomeno nel breve tempo, un punto di congiunzione fra Mosca e Kiev.
Dal portavoce del Cremlino Peskov è arrivato un nuovo invito alla resa a Kiev, che “deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale e firmare un documento“.
Pronta giunge la risposta del consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak: «cessate il fuoco, ritiro delle truppe russe, ritorno dei cittadini deportati, estradizione dei criminali di guerra, risarcimenti e riconoscimento dei diritti sovrani dell’Ucraina».
Nel frattempo i rapporti fra la Russia e gli alleati storici bielorussi sono sempre più saldi. «oggi veniamo criticati per essere l’unico Paese al mondo a sostenere la Russia nella sua lotta contro il nazismo. Sosteniamo e continueremo a sostenere la Russia» ha dichiarato Alexander Lukashenko.
«E quelli che ci criticano, non sanno che abbiamo un’unione così stretta con la Federazione Russa? Che abbiamo praticamente un esercito unificato – prosegue. – Ma voi sapevate tutto questo. Rimarremo insieme alla sorella Russia».