
La stima di Fim-Cisl è negativa per Stellantis
Secondo una stima elaborata dal sindacato Fim-Cisl la crisi dei chip costerà nel 2022 a Stellantis la produzione di circa 200 mila auto in Italia.
Nel primo semestre dell’anno sono state assemblate nel Paese 351.890 unità fra vetture e veicoli commerciali il 14% in meno rispetto al 2021, che si è già distinto per essere stato un anno difficile.
Nel 2022 si rischia di avere un totale per anno al di sotto delle 650 mila unità, un numero inferiore del 37% rispetto al 2017, ultimo anno in cui in Italia si è superata la soglia del milione giudicata dagli esperti necessaria per assicurare l’equilibrio economico dell’industria automobilistica italiana. Dal 2018 in poi quella soglia si è progressivamente allontanata, mettendo in pericolo la filiera italiana.
Il manager di Stellantis, Carlos Tavares, ha dichiarato di recente che Stellantis è al momento in grado di operare in utile anche sfruttando solo il 50% della capacità produttiva. Con l’inflazione delle materie prime, però, il punto di equilibrio fra costi e ricavi rischia di spostarsi più in alto e di richiedere perciò un taglio alle spese pertanto i sindacati sono preoccupati.
Intanto la 500 elettrica corre e secondo Fim-Cisl, l’attuale andamento fa prefigurare un 2022 con oltre 70.000 Fiat 500e prodotte.