Eni è a lavoro con Snam e Gse per i volumi mancanti. la Libia taglia il gas all’Italia del 25%
«Bisogna mettere il Paese in condizione di avere una continuità di forniture contro l’eventualità di un razionamento di gas e noi stiamo andando a passo spedito verso il 90% della capacità stoccaggio». A rassicurare gli animi è il direttore public affairs di Eni, Lapo Pistelli, in un’audizione sulla Sicurezza dell’approvvigionamento in commissione Industria al Senato.
Eni ha già raggiunto da una settimana il livello di stoccaggio che aveva avuto nell’ottobre 2021 e sta operando con Snam e Gse per vedere come coprire eventuali volumi mancanti.
Pistelli ha quindi ribadito che la società sostiene con “forza l’iniziativa governo per la temporanea introduzione del price cap” per il gas che agisca a livello europeo. «Solo per l’Italia non sarebbe efficace – ha spiegato – e invece sarebbe controproducente perchè il mercato italiano è molto interconnesso e ci sarebbe un effetto fuga con la contrattazione che dirotterebbe su altri hub più remunerativi e per i consumatori ci sarebbe il rischio concreto di interruzione forniture».
La Libia intanto ha deciso di tagliare del 25% le esportazioni di gas all’Italia, al fine di dare priorità al fabbisogno locale. La notizia è stata rivelata dal governo di Tripoli, che ha dichiarato di aver bisogno del gas per soddisfare la domanda interna e presumibilmente per garantire il funzionamento delle stazioni elettriche nel corso dell’attuale crisi legata agli approvvigionamenti elettrici della Libia.