Tim si divide in Netco, Enterprise, Consumer e Tim Brasil. Porta aperta a nuovi soci in TIM Enterprise. Oltre un anno per arrivare alla rete unica
Tim si fa in quattro, con Netco e Serviceco a sua volta divisa in Tim Enterprise, Tim Consumer e Tim Brasil. L’ad Pietro Labriola ha definito il perimetro della potenziale separazione della rete fissa dai servizi e il cda gli ha dato mandato a superare il modello verticalmente integrato.
In particolare NetCo include la rete fissa, primaria e secondaria, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle). Netco può rappresentare il primo caso in Europa di realizzazione di un polo di infrastrutture e tecnologie di rete in fibra a disposizione di tutto il mercato e con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. Si concentrerà sul mercato wholesale con il compito di accelerare ulteriormente il deployment della rete in fibra, beneficiando nel medio-lungo termine dei cicli di investimento e dei relativi ritorni tipici del mercato infrastrutturale, come spiega una nota.
Due le “anime” della società dei servizi nel cui perimetro confluirà anche Tim Brasil. Tim Enterprise includerà tutte le attività commerciali nel mercato Enterprise e le digital companies Noovle, Olivetti e Telsy nonché gli asset relativi ai data center. Sono previsti ricavi da tre miliardi a cinque miliardi nel 2030, secondo quanto ha detto Labriola durante il Capital Market Day di Tim. Tim Consumer concentra al suo interno tutte le attività commerciali fisso e mobile nel mercato retail Consumer e Small and Medium business (Smb). Comprende gli asset di rete mobile e le piattaforme di servizio. Una riorganizzazione profonda delle sue attività, basata sulla semplificazione, sarà l’elemento chiave per migliorare le performance. Tim Brasil, player di riferimento nel mercato sudamericano delle comunicazioni, continuerà nel suo percorso verso una “Next Generation Telco” che ha già consentito di raddoppiare la remunerazione agli azionisti.
Con la nuova organizzazione Labriola conta peraltro di “raggiungere una struttura del capitale sostenibile, grazie ad un importante percorso di miglioramento della posizione finanziaria che prevede il deconsolidamento della rete fissa e l’eventuale ingresso di nuovi soci di minoranza in Tim Enterprise“. A lui è stato anche chiesto di impegnarsi a ridurre il debito e lo farà “attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del gruppo“.
Per arrivare alla Rete Unica, se tutti i tasselli andranno a posto, ci vorrà un anno e mezzo.