
Per Patuelli occorrono fusioni bancarie europee per competere. Avanti con la costruzione dell’Unione bancaria. Confermato alla guida dell’Abi
«I crediti deteriorati possono riprendere a crescere, nonostante le costanti attività delle banche per ridurli: possono crescere le crisi di imprese che debbono ancora essere accompagnate da misure di finanza d’emergenza». Lo afferma il presidente dell’Abi Antonio Patuelli all’assemblea annuale alla quale ha partecipato anche Visco. Durante la crisi Covid gli Npl non sono esplosi anche per la presenza di moratorie che debbono essere reintrodotte col prolungamento della pandemia e con gli effetti della guerra russo-ucraina.
Per Patuelli occorrono fusioni bancarie europee per competere. «Le aggregazioni bancarie si sono realizzate in un quadro di costante forte concorrenza. In proporzione alle popolazioni si sono realizzate più aggregazioni bancarie in Italia che negli altri paesi del resto d’Europa – ha detto. – I processi di consolidamento debbono svilupparsi anche internazionalmente, soprattutto in Europa, per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici». In questo senso è importante che prosegua la costruzione dell’Unione bancaria, realizzando Testi Unici europei con norme identiche di diritto bancario, finanziario e fiscale e con proporzionalità di oneri burocratici.
Il numero uno dell’Associazione bancaria italiana ha anche affrontato il tema degli istituti in crisi. «I salvataggi di banche in gravi difficoltà debbono essere possibilmente preventivi, per evitare maggiori rischi e costi, con l’intervento dei Fondi interbancari di tutela dei depositi», ha concluso.
Antonio Patuelli è stato anche rieletto presidente dell’Abi dal neoeletto consiglio dell’associazione, che si è riunito oggi dopo l’assemblea annuale pubblica e quella privata. Il consiglio ha accolto l’indicazione unanime formulata ai sensi di Statuto dal Comitato esecutivo lo scorso novembre 2021, come si legge nella nota.