
Visco: “vi è il rischio di una brusca frenata in alcune economie avanzate, soprattutto negli Stati Uniti”
«L’economia mondiale attraversa una fase di profonda incertezza. L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia sta avendo gravi ripercussionisulla produzione manifatturiera e sugli scambi commerciali e sta sospingendo l’inflazione, che riflette, in particolare in Europa, il protrarsi dell’eccezionale rincaro delle materie prime energetiche e, in minor misura, di quelle alimentari. Le prospettive risentono anche delle continue difficoltà nelle catene internazionali di approvvigionamento di beni intermedi, da ultimo acuite dalle restrizioni introdotte dalla Cina per contrastare la diffusione delle infezioni da Covid-19». A delineare un quadro piuttosto cupo è il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’ABI.
Visco ha avvertito che “vi è il rischio di una brusca frenata in alcune economie avanzate, soprattutto negli Stati Uniti, dove il contenimento dell’inflazione, causata anche da un notevole aumento della domanda aggregata e del costo del lavoro, richiede una risposta della politica monetaria particolarmente decisa.
Ma i rallentamenti riguardano anche l’Italia. Le stime di crescita elaborate lo scorso gennaio, che prevedevano un incremento del Pil oltre il 3% nella media del biennio 2022-2023, sono state riviste al ribasso. In particolare adesso, in assenza di una interruzione delle forniture di gas dalla Russia, Bankitalia calcola una revisione al ribasso della crescita di due punti percentuali nel complesso del biennio. Con lo stop del gas russo la crescita sarà solo a partire dal 2024.
Secondo Visco quindi il rischio di una contrazione dell’attivita’ economica + concreto e “le politiche di distribuzione degli utili e degli accantonamenti devono tenere opportunamente conto dell’elevata incertezza e dei consistenti rischi verso il basso che permeano l’evoluzione del quadro macroeconomico“