
Secondo Musk Twitter avrebbe violato alcune disposizioni del contratto di compravendita. Twitter ha risposto annunciando l’intenzione di citarlo in giudizio presso la Corte di Cancelleria del Delaware
La querelle tra Twitter e Musk potrebbe avere tempi molto lunghi. Il patron di Tesla ha deciso di mollare dal momento in cui, secondo la sua tesi, Twitter avrebbe violato “in modo sostanziale” alcune disposizioni del contratto di compravendita. In primo luogo ha affermato che Twitter ha ripetutamente omesso di fornire informazioni adeguate sugli account falsi e di spam, necessarie per facilitare la pianificazione finanziaria della transazione. In secondo luogo i rappresentanti di Musk affermano di aver effettuato una valutazione preliminare dei dati a cui potevano accedere e di aver scoperto che il numero di account spam e falsi sulla piattaforma era “enormemente piu’ alto” del 5% stimato dal social. Infine Musk sostiene che le dimissioni di dipendenti chiave dopo la firma dell’accordo dimostrano che la società non stava conducendo la sua attività “in modo ordinario“.
Twitter in tutto questo ha risposto annunciando l’intenzione di citare Musk in giudizio presso la Corte di Cancelleria del Delaware, dove la società è registrata, per costringerlo a onorare l’accordo al prezzo concordato di 54,20 dollari per azione, preannunciando così una furiosa battaglia legale. Intanto le indiscrezioni parlano di una possibile nascita di un social fondato da Musk e Donald Trump.
Twitter perde ancora terreno in Borsa dopo l’abbandono dei progetti di acquisizione di Elon Musk. Nel premercato il titolo della società americana arretra del 7,8% a 33,93 dollari dopo aver perso il 9% nel trading post chiusura di venerdì scorso. Il prezzo è lontanissimo dai 54,20 dollari dell’offerta presentata da Musk ad aprile e tra gli analisti c’è già chi prefigura un calo sotto i 30 dollari ad azione.