Il mercato americano ha registrato il calo maggiore di Ipo ma soffre anche l’Italia con un -30%. Si salvano energey e tech come settori
Ipo in frenata nel secondo trimestre 2022. Il mercato globale delle offerte pubbliche iniziali ha visto 305 operazioni con una raccolta arrivata a 40,6 miliardi di dollari, con un calo rispettivamente del 54% e del 65% rispetto all’anno precedente. Da inizio 2022 le IPO sono state 630 e hanno raccolto 95,4 miliardi di dollari, con un calo rispettivamente del 46% e del 58% rispetto all’anno precedente. A evidenziarlo è l’EY Global IPO Trends Q2 2022 che fotografa come l’accresciuta volatilità del mercato ha significativamente rallentato le nuove quotazioni in borsa.
Tra i settori più attrattivi si rinforzano l’energy (ESG) e il tech. Quest’ultimo ha continuato a primeggiare per numero di operazioni, ma la dimensione media delle IPO è scesa da 293 milioni a 137 milioni di dollari, mentre il settore energetico è passato in prima linea per quanto riguarda i proventi, con una dimensione media delle operazioni aumentata da 191 milioni a 680 milioni di dollari su base annua.
Per quanto riguarda i volumi il mercato americano ha registrato il calo maggiore: sono state completate 41 operazioni nel secondo trimestre del 2022, registrando 2,5 miliardi di dollari, con un calo del 73% nel numero di operazioni e un calo del 95% dei proventi su base annua. La frenata del mercato mondiale delle IPO nel secondo trimestre si riverbera anche in Italia, dove si attesta a un calo del 30%.