
La commissione parlamentare d’inchiesta sull’assalto al Capitol ha segnalato al dipartimento di giustizia il tentativo di Donald Trump di chiamare uno dei testimoni dell’indagine
Altri guai in vista per Donald Trump, sotto i riflettori nel processo riguardante l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Dopo le accuse della supertestimone, ora la commissione parlamentare d’inchiesta ha segnalato al dipartimento di giustizia il tentativo dell’ex presidente di chiamare uno dei testimoni dell’indagine, il cui nome non è stato reso noto. Lo ha riferito la vicepresidente Liz Cheney evocando una “tentata corruzione di testimoni“.
Nell’ultima udienza la commissione d’inchiesta ha presentato come testimoni due ex militanti di estrema destra. Il primo, Stephen Ayres, già incriminato per l’attacco al Congresso, ha riferito che fu influenzato direttamente dalla retorica di Donald Trump sui brogli elettorali e che gli credeva ciecamente. Il secondo, Jason Van Tatenhove, ha testimoniato sulla progressiva radicalizzazione degli Oath Keepers, uno dei gruppi di estremisti che ha assalito il Campidoglio e di cui in passato è stato portavoce. Tatenhove ha definito l’assalto al Capitol “una rivoluzione armata” e ha riferito che il fondatore del gruppo, l’ex paracadutista Stewart Rhodes, “cercava sempre dei modi per legittimare quello che stava facendo“.