
L’ortofrutta è la prima voce di spesa degli italiani per una media di quasi 108 euro al mese. Preoccupa però anche la crescita dei costi di produzione
Con temperature che arrivano a 40 gradi è boom di acquisti di frutta e verdura. Angurie, meloni, albicocche, pesche, nettarine, ciliegie, fragole, nespole, susine e uva da tavola aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine. E così in questo periodo gli italiani ne comprano sempre di più con un aumento medio del +20%. È quanto stima la Coldiretti sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica in riferimento all’impatto sugli acquisti dell’ondata di grande caldo che ha investito la Penisola.
L’ortofrutta è la prima voce di spesa degli italiani per una media di quasi 108 euro al mese. Il settore garantisce all’Italia 440 mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300 mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp.
L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche, sostiene la Coldiretti, “dalla svolta green nell’alimentazione impressa dall’emergenza Covid con una crescente attenzione al benessere a tavola con la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici“.
Ma se da una parte è positivo l’aumento dei consumi di frutta e verdura, dall’altra però preoccupa la crescita dei costi di produzione a causa della guerra, con aumenti per gli agricoltori in media del +51% e punte che possono raggiungere il +170% per i fertilizzanti e il +129% per il gasolio agricolo. Da non dimenticare gli aumenti per i costi degli imballaggi, dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste, saliti del +70%, alla carta per bollini ed etichette, cresciuti del +35%, fino al cartone ondulato e alle cassette in legno, il cui costo è schizzato a +60%.
«Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. – Occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali».