JP Morgan aumenta gli accantonamenti per paura di una recessione globale
Trimestrale deludente per JP Morgan. La prima banca Usa a diffondere i dati ha registrato nel periodo aprile-giugno un utile di 8,65 miliardi di dollari, o 2,76 dollari per azione, rispetto ai 11,95 miliardi di dollari (-28%), o 3,78 dollari per azione, di un anno fa. I ricavi sono stati di 30,72 miliardi di dollari, leggermente meglio rispetto ai 30,48 miliardi di dollari del secondo trimestre del 2021. Il mercato si aspettava un utile per azione di 2,88 dollari su ricavi di 31,95 miliardi di dollari.
La trimestrale deludente si deve anche ai maggiori accantonamenti per coprire potenziali perdite di fronte ai crescenti rischi di una recessione. L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 1,1 miliardi di dollari, inclusi 657 milioni di dollari di addebiti netti e una costituzione di riserve nette di 428 milioni di dollari.
Commentando i dati odierni l’amministratore delegato di JPMorgan ha avvertito che la tensione geopolitica, l’inflazione elevata, il calo della fiducia dei consumatori, l’inasprimento quantitativo mai visto e la guerra in Ucraina “hanno molto probabilmente conseguenze negative sull’economia globale in futuro“.