L’utile netto di Morgan Stanley è stato di 2,5 miliardi di dollari, o 1,39 dollari per azione diluita, rispetto all’utile netto di 3,5 miliardi di dollari, o 1,85 dollari per azione diluita, dello stesso periodo del 2021
13,1 miliardi di dollari: a tanto ammonta il fatturato registrato da Morgan Stanley nel secondo trimestre del 2022, in calo rispetto ai 14,8 miliardi di dollari dello stesso periodo di un anno fa. L’utile netto è stato di 2,5 miliardi di dollari, o 1,39 dollari per azione diluita, in decisa diminuzione rispetto 3,5 miliardi di dollari, o 1,85 dollari per azione diluita, dello stesso periodo del 2021. Il mercato si aspettava un utile per azione di 1,53 dollari su ricavi per 13,5 miliardi di dollari.
I ricavi netti da Equity sono aumentati del 5% rispetto a un anno fa, grazie al forte coinvolgimento dei clienti e all’elevata volatilità del mercato, con particolare forza nei prodotti derivati e nel prime brokerage. I ricavi netti da Fixed Income sono aumentati invece del 49% su base annua. «Nel complesso, l’azienda ha conseguito un trimestre solido in quello che era un contesto di mercato più volatile di quello che vedevamo da tempo – ha commentato il CEO James Gorman – I buoni risultati in Equity e Fixed Income hanno contribuito in parte a contrastare l’indebolimento dell’attività di investment banking. Continuiamo ad attrarre flussi positivi nella nostra attività di Wealth Management e l’Investment Management continua a beneficiare della sua diversificazione. Infine, abbiamo concluso il trimestre con una solida posizione di capitale per assicurarci di andare avanti con fiducia».