Una sere di “forze contrastanti” spingono il Pil e la crescita del Paese in due direzioni opposte. Preoccupa l’inflazione “troppo alta e troppo a lungo”
La fotografia scattata dal Centro studi di Confindustria nel rapporto mensile Congiuntura Flash descrive uno “scenario molto incerto per l’Italia, risultante di fattori che agiscono in direzioni opposte“.
Da un lato infatti viale dell’Astronomia evidenzia i rincari dell’energia e dei beni alimentari, che corrono insieme ai tassi di interesse più alti e allo spread sovrano, che si allarga.
Dall’altro la caduta delle restrizioni anti-Covid e la bella stagione spingono “il turismo, la crescita delle costruzioni, la resilienza dell’industria, il risparmio accumulato che protegge i consumi“.
C’è poi l’indebolimento dell’euro sul dollaro che “aiuta l’export, ma alza i prezzi dei beni importati” portando a “prospettive difficili“, mentre il rincaro energetico sembra essere “vicino al picco“.
Una delle maggiori preoccupazioni rimane l’inflazione che “sta peggiorando nell’eurozona” e che sarà “troppo alta e troppo a lungo“. Questo, a dispetto delle previsioni dei mesi scorsi secondo cui “l’impennata dell’inflazione fosse temporanea e che, una volta cessate le tensioni sulle commodity, si sarebbe vista una rapida discesa“.