Il settore alberghiero di Milano ha raggiunto un eclatante +71,4%
L’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città che hanno subito i rincari maggiori in ambito di servizi di alloggio e ristorazione.
I rincari si fanno sentire, nel settore alberghiero, soprattutto a Milano, che ha registrato un +71,4% rispetto a giugno dello scorso anno. Seguono Firenze, che ha registrato un incremento annuo del 35,7%, Siena a + 30,4%. Fuori da podio Varese (+27,7%), Palermo (+25,8%), Pisa (+24,8%), pari merito per Parma e Viterbo (+24% per entrambe) e Napoli (23,8%). Dal lato opposto della classifica si trovano Trapani (-3,5%), Novara (-0,9%), Caltanissetta (-0,8%).
Significativa anche la crescita su maggio 2022, a Milano del 36,8% a Firenze del 21,9% e a Varese +20,5%. Torino invece, dopo l’esplosione del fenomeno Eurovision, vede diminuire le presenze negli alberghi da maggio a giugno del -22,5%. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha spiegato che “è normale che quando sale la domanda i prezzi salgano, ma c’è un limite al comunque senso del pudore oltre il quale significa volersi approfittare di un evento importante per tartassare chi vuole partecipare a quella manifestazione“.
Anche per i servizi di ristorazione la crescita è importante, seppur non paragonabile a quella del settore alberghiero, a Verona i ristoranti sono rincarati del 9,1%, seguono Gorizia, con +7,8% e Brescia, +7,6%. Lungo la classifica si trovano poi Palermo (+7,3%), Forlì-Cesena (+7,2%), Sassari (+7%), Novara (+6,8%). In ottava posizione pari merito Lecco, Trento e Olbia-Tempio (+6,6%). Per risparmiare di più è necessario andare a Campobasso (0,9%), a Massa Carrara e Lodi (entrambe a +1,3%) oppure ad Ancora (+1,7%).