Lo Stato francese già detiene l’84% di EDF e vuole lanciare un’Opa per nazionalizzarla del tutto
La Francia mette sul piatto 9,7 miliardi di euro per nazionalizzare EDF. Lo Stato, che già detiene 84% del colosso energetico, ha confermato oggi la sua intenzione di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto (Opa) per acquisire il 100% del gruppo. Mossa che comporterà il delisting dalla Borsa di Parigi.
In particolare lo Stato intende acquisire il 15,9% del capitale di EDF nonché il 60% delle obbligazioni convertibili e/o scambiabili con azioni nuove o esistenti (OCEANE) che non detiene, mediante un’offerta pubblica di acquisto semplificata che sarà depositata presso l’Autorité des Marchés Financiers, previa promulgazione di una legge finanziaria rettificativa per il 2022 (attualmente all’esame dell’Assemblea nazionale) che prevede gli stanziamenti di bilancio necessari per l’offerta.
L’obiettivo è realizzare tramite EDF diversi progetti decisivi annunciati dal Presidente della Repubblica nel suo discorso a Belfort, in particolare il programma di costruzione di 6 reattori a tecnologia EPR2 entro il 2050. «Questa operazione dà attuazione al discorso di indirizzo generale del Presidente del Consiglio pronunciato al Parlamento – ha commentato Bruno Le Maire, ministro dell’Economia e delle Finanze. – Rafforza l’indipendenza energetica della Francia. Dà a EDF i mezzi necessari per accelerare l’attuazione del nuovo programma nucleare voluto dal Presidente della Repubblica e lo spiegamento delle energie rinnovabili in Francia. EDF può contare sul pieno sostegno dello Stato per questo progetto industriale di portata senza precedenti da 40 anni».