Si conclude il lungo anno di diatribe tra l’Amministrazione cinese per il cyberspazio e il colosso tecnologico di Pechino. Con la sanzione Didi volta pagina
Multa da 1,3 miliardi di dollari per il colosso cinese dei trasporti urbani Didi Global a causa delle violazioni dei dati personali. La decisione da parte delle autorità di regolamentazione di Pechino è arrivata oggi dopo un anno di indagini sulle pratiche di cybersicurezza dell’azienda.
Si conclude così un lungo periodo di diatribe e sulla carta Didi non dovrebbe avere difficoltà a pagare la sanzione pari a circa il 4,7% di 27,3 miliardi di fatturato riportati il 31 dicembre 2021, assieme a una liquidità netta di cinque miliardi. Ora che è stato svelato l’ammontare della sanzione, il governo intende allentare le restrizioni imposte precedentemente alla piattaforma, come il blocco alla registrazione di nuovi utenti, e permettere a Didi di tornare negli app store cinesi.
Ma è stato un anno da incubo per Didi che è entrato nel mirino dell’Amministrazione cinese per il cyberspazio a luglio dello scorso, assieme a una lunga lista di società tecnologiche su cui il governo aveva aperto un’inchiesta sulla sicurezza dei dati. Quotato da pochi giorni al New York Stock Exchange, il titolo ha risposto immediatamente alla notizia precipitando dell’80% ed ha dovuto ritirarsi dalla Borsa di New York proprio per risolvere l’indagine sulla cybersecurity avviata da Pechino.