I ricavi di ABB sono scesi del 3% mentre l’utile netto di ben il 50%
Bilancio in calo per ABB, multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese con sede a Zurigo e operante nella robotica, nell’energia e nell’automazione in oltre 100 paesi. In particolare nel secondo trimestre ha registrato ricavi per 7,3 miliardi di dollari, in diminuzione del 3%, mentre l’utile netto è sceso a 379 milioni di dollari dai 752 milioni di dollari dell’anno precedente (-50%). Gli analisti si aspettavano 467 milioni di dollari.
Pesa un addebito da 195 milioni di dollari per l’abbandono di vecchie attività e la decisione di lasciare la Russia, che ha innescato un addebito di 57 milioni di dollari. Gli ordini però sono stati pari a 8,8 miliardi di dollari, in aumento del 10%.
«Nel complesso i vincoli della catena di approvvigionamento si sono leggermente allentati rispetto al trimestre precedente, tuttavia abbiamo assistito a una pressione temporanea sulle consegne dei clienti in Cina, dove i lockdown hanno rallentato la logistica un po’ più del previsto – ha spiegato il CEO Bjorn Rosengren. – Prevediamo un ulteriore allentamento della fornitura di componenti nei prossimi trimestri».
Ma la previsione per l’intero anno è buona. ABB stima un costante miglioramento del margine verso l’obiettivo del 2023 di almeno il 15%. Inoltre si aspetta un supporto dallo slancio positivo del mercato e dal forte portafoglio ordini.