
La Banca centrale russa ha abbassato il tasso di interesse di riferimento all’8% dal 9,5%
Continua ad essere espansiva la politica monetaria della Banca centrale russa che ha abbassato ancora il tasso di interesse di riferimento all’8% dal precedente 9,5%. Si tratta del quinto taglio consecutivo.
Ulteriori tagli sono possibili se il tasso di inflazione, al 15,9% a giugno, continua a ridursi. «La Banca di Russia valuterà la necessità di una nuova riduzione del tasso chiave nella seconda metà del 2022», ha spiegato la stessa banca centrale. L’istituto ha abbassato le previsioni di inflazione per il 2022 al 12-15% rispetto alla precedente valutazione del 14-17%, ribadendo la speranza che l’inflazione scenda al target del 4% nel 2024.
L’aumento iniziale al 20% aveva lo scopo di sostenere un rublo in rapido indebolimento e limitare un’impennata dell’inflazione man mano che le importazioni diventavano più costose. Ma da allora il rublo ha riguadagnato il terreno perso poiché le entrate in valuta estera della Russia dalle esportazioni di petrolio e gas sono cresciute, grazie all’aumento dei prezzi, mentre le sue importazioni sono diminuite drasticamente. La banca centrale ha affermato che oltre al rimbalzo del rublo, la debole domanda dei consumatori sta contribuendo ad allentare le pressioni inflazionistiche.