L’associazione lancia l’allarme sulle rate dei mutui a tasso variabile già erogati ma anche quelle dei nuovi prestiti
L’aumento del costo del denaro porterà inevitabilmente a rendere più onerosi i tassi applicati dalle banche per i mutui. Un processo inevitabile che è già avvitato: già negli ultimi giorni, sulla scia della decisione della Bce di alzare i tassi, si sono registrati dei picchi di tassi al 3%. Lo conferma l’ultima analisi pubblicata dalla Fabi.
Già nei giorni scorsi l’Abi aveva registrato un aumento dei tassi applicati ai nuovi mutui che scavallano la soglia del 2% toccando quota 2,05%. Un valore massimo superato solo nel 2017 quando il tasso aveva raggiunto il 2,11%.
«L’incremento dei tassi deciso dalla Bce metterà in difficoltà le famiglie sia per il pagamento delle rate dei mutui a tasso variabile già erogati, sia per quanto riguarda l’accesso a nuovi prestiti» spiega il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.