Il gruppo chiude il semestre con profitti netti in calo del 25% sotto il consenso ma segnala che l’utile netto da interessi è salito dell’11%
Julius Baer, che in Italia controlla Kairos, ha chiuso il primo semestre del 2022 con una raccolta netta di 1,1 miliardi di franchi svizzeri grazie al recupero da fine aprile (+1,5 miliardi) che ha parzialmente compensato il rosso di 2,7 miliardi dei primi quattro mesi.
La banca ha dichiarato che agli afflussi hanno cointributo i clienti dell’Europa occidentale mentre quelli asiatici hanno ridotto la leva finanziaria dei loro portafogli da marzo. Il gruppo ha confermato una esposizione non significativa alla Russia (a fine giugno l’1,6% delle masse erano riferite a cittadini russi) oltre a non accettare, come previsto dalle sanzioni, depositi oltre i 100 mila euro da tali clienti. Invariati i target al 2025.
Per quanto riguarda gli interessi, l’utile netto è salito dell’11% a 342 milioni “riflettendo i benefici dei primi aumenti dei tassi negli Usa”, afferma la banca svizzera. Mentre le commissioni nette sono scese del 10% a 1,045 miliardi perché quelle ricorrenti sono state più che compensate dal calo dell’attività dei clienti nel brokerage. L’utile operativo è così risultato in diminuzione del 6,4% a 1,865 miliardi, il 2% in meno del consenso. L’ultima riga di bilancio nostra un calo dell’utile netto adjusted del 25% a 450 milioni a fronte dei 477 milioni previsti dal consenso. La solidità del gruppo resta elevata con un Bis Cet1 capital ratio al 15% a fine giugno, ma in calo dal 15,7% di fine aprile e sotto al 15,6% stimato dal consenso.