
Le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia
Arriva una batosta per i clienti di Amazon Prime in Italia. A partire dal 15 settembre 2022 il prezzo dell’abbonamento mensile aumenterà da 3,99€ a 4,99€ e quello annuale salirà da 36,00€ a 49,90€ all’anno.
Il motivo di questo aumento è dovuto all’alta inflazione. «Le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo – si legge in un’email che arriva ai clienti. – Continuiamo ad impegnarci per migliorare il servizio di Amazon Prime per i nostri clienti. È la prima volta che modifichiamo il prezzo di Prime in Italia dal 2018. Nel frattempo, abbiamo ampliato la selezione di prodotti disponibili con consegna Prime veloce illimitata, senza costi aggiuntivi; abbiamo attivato e migliorato la consegna di generi alimentari con Amazon Fresh; e abbiamo aggiunto sempre più intrattenimento digitale di qualità, come serie TV, film, musica, giochi e libri. In particolare, Prime Video ha ampliato la raccolta di serie e film Amazon Originals e ha attivato l’accesso allo sport dal vivo, come la UEFA Champions League».
Assoutenti si mette già sul piede di guerra. «I rincari annunciati da Amazon sugli abbonamenti Prime sono del tutto inopportuni e arrivano nel momento peggiore per gli italiani. Crediamo che colossi come Amazon dovrebbero impegnarsi per contenere le tariffe e venire incontro alle esigenze dei propri clienti, assorbendo gli aumenti generati dall’inflazione – sottolinea il presidente Furio Truzzi. – Per cui in questo caso invece l’azienda ha optato per maxi-rialzi dei prezzi che aggraveranno la spesa per chi acquista online avvalendosi dei servizi della piattaforma. Chiediamo all’Antitrust massima vigilanza, affinché i diritti dei consumatori siano pienamente tutelati specie con riferimento al diritto di recesso in questa fase di cambiamento unilaterale delle condizioni contrattuali».