Riduzioni di vendite intorno al -15% per la carne suina, – 8% per la bovina e -4% per le carni bianche. Preoccupata Assomacellai Confesercenti
L’estate non è il periodo migliore per il consumo di carne, ma Assomacellai Confesercenti non si aspettavano un calo così consistente come quello attuale. I numeri parlano di un crollo anomalo: rispetto allo stesso periodo del 2021, le riduzioni di vendite sono intorno al -15% per la carne suina, – 8% per la bovina e -4% per le carni bianche.
Come riferisce l’associazione, i maggiori prodotti venduti nelle macellerie sono quelli tipici dell’estate come carni crude (battuta, tartare, albese) e petto di pollo. In calo, in particolare, quelli da cuocere arrosto, visto il caldo rovente di questa estate.
Più resilienti sono le macellerie che producono cibo da asporto, dove la riduzione delle vendite risulta minore rispetto alle classiche macellerie, in quanto commercializzano prodotti già pronti per il consumo, più pratici in estate. Anche in questi esercizi, comunque, si rilevano riduzioni di vendita di prodotti dal costo elevato.
L’associazione lancia l’allarme: «Il calo delle vendite e il continuo aumento dei costi di materie prime e servizi stanno strangolando i nostri esercenti che si trovano a fare i conti con margini sempre più bassi. Di questo passo, se non si interverrà al più presto con degli aiuti specifici, il settore rischia di perdere imprese ed occupati»