La Cina ha in programma la costruzione di 31 nuovi stabilimenti per la produzione di semiconduttori di fascia bassa
La Cina si prepara a fare sempre di più la parte del Dragone nel settore della produzione di microchip, mettendo in cantiere 31 nuovi stabilimenti per la produzione di semiconduttori, lasciando indietro Taiwan (19 nuovi impianti) e Stati Uniti (12). Pechino si colloca, quindi, in totale controtendenza con il resto del mercato globale, alle prese con rallentamenti produttivi e scarsità di approvvigionamenti.
Secondo quanto si apprende, la produzione sarà principalmente incentrata su chip con tecnologie “vecchie”, rispetto ai processori di ultima generazione su cui stanno invece puntando i Paesi concorrenti. Il perché è abbastanza semplice e lo spiega Hui He, direttore di ricerca presso la Omdia di Shanghai: «per la maggior parte dell’elettronica non sono necessari chip avanzati».