Nel 2019 Trump aveva firmato un provvedimento che obbligava i vettori di telecomunicazioni Usa a sostituire qualsiasi “apparecchiatura di rete straniera sospetta. Tra queste anche le infrastrutture Huawei e ZTE
La rimozione delle infrastrutture Huawei e ZTE costerà agli Stati Uniti altri tre miliardi di dollari, portando il conto dell’intera operazione a 4,9 miliardi di dollari. Nel 2019, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva firmato un provvedimento (il Secure and Trusted Communications Networks Act), che obbligava i vettori di telecomunicazioni statunitensi a sostituire qualsiasi “apparecchiatura di rete straniera sospetta” dalle loro reti: quelle di Huawei e ZTE erano considerate un rischio per la sicurezza nazionale.
Il Congresso ha già impegnato 1,9 miliardi di dollari per finanziare la rimozione, soldi che non sono mai bastati e che anzi coprono solo il 40% dei costi assunti dalle aziende per le rimozioni. All’inizio del 2022 poi la Federal Communications Commission aveva ricevuto 181 domande di rimborso per un totale di 5,6 miliardi di dollari. Da qui la richiesta di ulteriori finanziamenti. Uno stallo importante visto che le aziende non sono tenute a completare i lavori fino a quando non ricevono il rimborso stesso.