Credit Suisse ha nominato nuovo ceo Ulrich Korner al posto di Thomas Gottstein: perdite per oltre un miliardo e mezzo di franchi svizzeri
Dopo risultati molto deludenti e scandali, la banca svizzera Credit Suisse ha nominato Ulrich Korner nuovo amministratore delegato, affidandogli il difficile compito di risollevare le sorti dell’istituto, dopo i due anni e mezzo di gestione di Thomas Gottstein.
I conti del secondo trimestre hanno evidenziato un rosso di 1,59 miliardi di franchi svizzeri (da un utile di 253 milioni dello stesso periodo 2021, in calo del 78% a causa della crisi dell’hedge fund Archegos costata 4,4 miliardi all’istituto elevetico). Il dato è sotto le attese degli analisti di 398 milioni ed è in peggioramento rispetto ai -273 milioni del primo semestre, sul quale avevano pesato le perdite legate alla Russia e i continui costi legali per Archegos.
Inoltre, i ricavi sono scesi a 3,645 miliardi, trainati da un calo del 43% della banca d’investimento, dai 5,103 miliardi del secondo trimestre 202. La gestione patrimoniale ha registrato ampi deflussi (5,3% annualizzato). Infine, a novembre 2021 la banca svizzera era stata anche multata per 475 milioni di dollari per lo scandalo dei “tuna bonds” in Mozambico.
La Borsa, comunque, ha accolto con un rialzo l’avvicendamento ai vertici e a Zurigo il titolo è salito dell’1,63%, a 5,24 franchi.