Secondo il Barometro Crif, sono calate le richieste di finanziamento ma è aumentato l’importo medio (+13,6%)
Nel primo semestre dell’anno il numero di richieste di credito presentate dalle imprese italiane ha fatto segnare una flessione del -7,2% rispetto al dato del 2021, caratterizzato dalla ripresa post pandemica. E’ quando emerge dal Barometro Crif nel quale vengono analizzate in modo puntuale le istruttorie di finanziamento registrate in Eurisc, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da Crif.
La frenata in atto riguarda sia le Società di capitali, che hanno fatto registrare un -4,2% rispetto al I semestre 2021, sia le Imprese individuali, per le quali la flessione è stata più consistente, pari a -12,8%. Al contempo, l’importo medio richiesto è cresciuto del +13,6%, attestandosi a 120.227 euro, con un’accelerazione significativa nel secondo trimestre dell’anno (+26,8%) rispetto al pari periodo del 2021. Queste le principali salienze che emergono dall’ultimo aggiornamento del
«La concatenazione degli eventi negativi che hanno caratterizzato questi ultimi tempi ha prodotto impatti estremamente significativi sulle attività produttive nel nostro Paese, e non solo – commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif -. In particolare, in una fase in cui l’economia nazionale stava faticosamente cercando di riportarsi sui livelli pre-pandemia, lo scoppio del conflitto in Ucraina, l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia e il rialzo dei tassi sono destinati a produrre un nuovo shock sulle nostre imprese. Questo, però, non si è ancora riflesso sulla domanda di credito, con le imprese che non hanno ancora sentito la necessità di aumentare in modo consistente la provvista di liquidità per far fronte all’attività corrente. Al contrario, nel I semestre dell’anno il volume di richieste è complessivamente diminuito, accentuando la tendenza a non frazionare eccessivamente i finanziamenti rivolgendosi primariamente a pochi istituti di credito di riferimento per finanziamenti di importo più elevato rispetto al passato».
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