
Presentato il bilancio semestrale della multiutility bresciana A2A: nonostante l’incremento dei prezzi delle materie prime, utili più che raddoppiati
La multiutility bresciana A2A chiude il primo semestre 2022 con ricavi che balzano a 9,788 miliardi, in aumento del 141,5%, principalmente dovuto all’incremento dei prezzi delle materie prime energetiche, a cui è corrisposto un incremento dei costi di approvvigionamento.
Il margine operativo lordo si attesta a 708 milioni, in aumento del 3%, grazie alla diversificazione dei business, e l’utile netto è in lieve calo a 328 milioni (-3,5%), su cui pesano anche gli impatti del Dl Taglia Prezzi e Dl Aiuti.
Nel periodo gli investimenti sono stati pari a 463 milioni, in crescita del 12%. Le operazioni di M&A sono state pari a 536 milioni e focalizzate nel settore della transizione energetica. Il gruppo ha razionalizzato gli asset della distribuzione gas vendendo ATEM non strategici per 127 milioni. Il valore delle operazioni di M&A al netto della vendita degli asset non strategici risulta quindi pari a 409 milioni.
A fine giugno, la posizione finanziaria netta ammonta a -4,587 miliardi (4,113 mld a fine 2021). Al netto delle variazioni di perimetro del periodo la PFN è in crescita di 65 milioni, dopo investimenti per 463 milioni, pagamento di dividendi per 283 milioni e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni.